profumo di orchidee.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    514
    XP
    +2
    Location
    Bordeaux

    Status
    the moon.
    :helga:
    Mi ero svegliata stranamente di buon umore quella mattina. La prima cosa che feci, non appena mi alzai dal letto, fu raggiungere la finestra e guardare il cielo fuori.
    Era di una strana tonalità indaco, ancora troppo scuro dovuto al lieve albeggiare. Amavo svegliarmi presto, quando il sole stava per sorgere, e gustarmi la mattina con i suoi suoni ed odori.
    Di solito stavo alla finestra finché il sole non irrorava con i suoi raggi l'intera distesa di grano davanti casa mia, poi facevo colazione e in seguito mi recavo dai miei ragazzi. I miei piccoli orfanelli che io istruivo con tanta cura. Un giorno sarebbero diventati grandi maghi e grandi streghe, se solo qualcuno li avesse aiutanti nel gestire il loro potere.
    Io mi ero presa questa responsabilità e adesso avrei dovuto abbandonarli. Molti di loro erano ancora troppo piccoli per frequentare Hogwarts, altri ancora sicuramente non sarebbero mai andati se non fossero stati seguiti correttamente. Ma io avevo preso un impegno, avevo promesso a Godric di aiutarlo e così avrei fatto. Non sia mai che io venissi meno ad una delle mie promesse.
    Era una delle ultime giornate prima dell'inizio delle lezioni e, visto che stare in casa mi riempiva di troppi pensieri, decisi di andare a Diagon Alley. C'era una piccola taverna, un piccolo locale in cui servivano ottime bibite ed ottime cibarie. Avrei fatto colazione lì e magari sarei riuscita anche a comprare del nuovo materiale per le lezioni.
    Dopo essermi vestita, indossando una morbida tunica di seta dorata, ed aver acconciato i capelli con una morbida treccia che ricadeva sulle spalle, mi smaterializzai sull'ingresso sul retro del Paiolo Magico. Quello era l'ingresso principale per i maghi. L'altro ingresso dava su Londra e di certo non avrei voluto smaterializzarmi davanti un branco di babbani. Anche se dubito se ne sarebbero accorti, quella città era popolata da contadini talmente affamati che non si sarebbero accorti di un bel niente.
    Sospirai ed entrai nel locale.
    Era un posto poco illuminato, dai grandi tavoli di legno e sedie scomode. Non c'erano molte persone sedute. Anche tra i maghi regnava la povertà e ormai solo le ricche famiglie e qualche altro capitato potevano permettersi di spendere soldi in colazioni costose, anche se quella sembrava più una taverna per poveri.
    Il proprietario mi guardò e subito mi riconobbe, correndo al mio cospetto. -Signorina Hufflepuff mormorò, senza guardarmi negli occhi è un piacere vedervi.
    Gli sorrisi con garbo. Molti maghi famosi avrebbero considerato quell'atto di sottomissione come un qualcosa di consueto, a me non piaceva. Non trattavo i servi come schiavi e non chiedevo mai che gli altri si inginocchiassero. Che cosa sciocca!
    In ogni modo, non dissi nulla a riguardo. -Gradirei fare colazione, se è possibile-. Dissi con gentilezza, osservando la sala.
    L'uomo annuì col capo e mi fece accomodare ad un tavolo non troppo appartato, facendomi portare una sedia imbottita e piuttosto comoda. -Ti ringrazio. Portami qualcosa di dolce per la colazione.-
    -Immediatamente.- rispose quello, e poi sparì nelle cucine.
    Tutte quelle attenzioni mi suonavano strane. Non ero mai stata né nobile né ricca. Avevo molti fratelli, una casa a cui badare e i miei bambini da istruire. Tutta quella notorietà era giunta dopo, dopo tanto lavoro e sudore. Per me era tutto nuovo e mi sembrava così strano.
    Poggiai una mano sulla guancia ed attesi l'arrivo della mia colazione. Avrei riassaggiato per una volta i pasti degli umili.


    Edited by «Helga. - 1/9/2012, 15:11
     
    Top
    .
  2. Penny©
        +1   -1
     
    .

    User deleted




    :cathlin:
    Le estati, scorrono sempre pigramente a casa Lancaster. Mia madre, concentrata sul suo lavoro da buona donna di casa; sempre tutta composta, una donna che vestiva solo pizzo e merletti, una donna che stava a guardare meticolosamente tutti i bicchieri in cristallo, controllando che fossero brillanti e splendenti come i diamanti che portava in bella vista al collo. Tutta la casa era gestita dalla governante, una vecchia donna paffuta che indossava sempre larghi e candidi grembiuli; alcuni di questi, portavano rilegati sulla tasca le iniziali del suo nome: Elisabeth Godwin. Una E elegante e una grossa G legata ad essa, entrambe fatte a punto croce dalla stessa governante. Tutto il resto della servitù, se ne stava nei sotterranei; mia madre era particolarmente sensibilizzata dalla vista di elfi domestici e non voleva che questi le gironzolassero per casa; inoltre, mio padre, era in contatto con la Londra babbana e spesso teneva feste all’interno della nostra residenza, per questo motivo, nessun componente della servitù presentava un elfo domestico, ma solo maghi in cerca di lavori per lo più ben pagati e, mio padre, pagava bene tutti i suoi operai, poteva permetterselo.
    Io, dal canto mio, trascorsi un intera estate rilegata all’interno di quella casa, per terminare i miei studi estivi, per partecipare a feste che ritenevo troppo baldanzose per me e a spendere pomeriggi interi bevendo thè con le amiche di mia madre…e con i loro figli più interessati al mio corpo piuttosto che alla mia mente. Quel genere di persone, mi avevano sempre infastidita e, nonostante il mio carattere fosse quello che fosse, non riuscivo a reggerle nemmeno armandomi di buona volontà. Li ignoravo, il più delle volte, ma era anche capitato che io prendessi la tazzina del thè e la lasciassi “casualmente” cadere sulle gambe o sulla mano vispa del ragazzo accanto a me. Ero giovane, purtroppo nella fascia d’età nella quale era consigliabile sposarsi per noi ragazze; non era propriamente vero il fatto che non amavo le feste, io ero nata in quell’ambiente e ero fatta per vivere all’interno di esso, il fatto era che il comportamento dei miei genitori mi infastidiva parecchio e io avevo una particolare indole birichina, che mi spingeva a contraddirli spesso e andare contro ciò che loro volevano.
    Quel giorno, tuttavia, mi sentivo particolarmente accondiscendente e decisi quindi di seguire la governante a Diagon Alley, per comprare nuovi vestiti, in quanto prima della fine delle vacanze mio padre avrebbe tenuto l’ennesima festa a casa nostra; Elisabeth, invece, era venuta con me solo per accompagnarmi, perchè una signora o viaggia con il suo uomo, o con la governante che possa garantirle una protezione efficacie. Come se la mia bacchetta non fosse potuta bastare, si, ero ancora minorenne ma in caso di estrema necessità avrei potuto effettuare un piccolo incantesimo salvavita…inoltre sarei stata soltanto nella Londra magica, non ci sarebbero stati veri e propri problemi.
    Una votla giunta a Diagon Alley, quindi, mi diressi immediatamente a far confezionare il nuovo vestito, scelsi una base di un blu scuro, sarebbe stato perfetto con la mia pelle chiara e gli occhi ghiaccio; allora uscii dal negozio, dicendo alla sarta che sarei tornata a fine giornata per ritirare il vestito terminato, lei rispose semplicemente che entro le sei di quel pomeriggio, sarebbe stato pronto e perfetto come io desideravo, il che mi fece sorridere compiaciuta della cosa e uscire allegramente dal negozio. Erano più o meno le sue del pomeriggio, sarei potuta andare al ghirigoro e prendere un libro da leggere, nel giro di tre ore l’avrei terminato se si fosse rilevata una lettura interessante e esauriente, ma mi sarebbe servito anche un bel thè, in quanto ormai era diventata mia abitudine consumarne almeno una tazza durante l’arco del pomeriggio, possibilmente alle 5. Una volta giunta al ghirigoro, presi un libro rilegato in tessuto grezzo, la copertina era floreale e all’interno erano citate le gesta di una strega vissuta anni prima; era un libro di fantasia, una storia completamente inventata che però prendeva, almeno così mi parve di capire leggendo la trama nell’ultima pagina del libro; lo presi e lo pagai, dodici galeoni e mezzo, poi uscii lasciando li la mia governante, che si sedette su una poltrona al piano di sopra, per leggere un libro di cucina … quella sera avrebbe cucinato qualcosa di nuovo e buono … o altamente nocivo.
    Sorrisi alla donna, agitando la mano per salutarla e farle capire che ci saremmo incontrate più tardi, prima di andare a casa con il mio vestito terminate pronto solo ad essere indossato. Uscii dal negozio di libri e, camminando lentamente , raggiunsi infine il Paiolo Magico. I tavoli erano tutti liberi, e quelli occupati presentavano per lo più maghi che si prendevano una pausa dal lavoro o donne che uscivano con le amiche, o il fidanzato, e andavano a prendere qualcosa da bere in quel pub, anche se certo non era uno di quei locali frequentati da gente d’alta classe, era comunque un posto particolare e a modo suo carino. Mi avvicinai ad uno dei tavoli liberi, accanto a quello di una donna bionda che non riconobbi subito, non avendo avuto la possibilità di vederla in viso; alzai quel poco che bastava il vestito, affinché l’orlo non mi andasse sotto i piedi, era un vestito chiaro, un celeste spento con pochi pizzi e un corpetto stretto, che mi schiacciava per lo più sul petto visto che ero una ragazza piuttosto esile. Scostai la sedia, allontanandola dal tavolo e mi sedetti, sistemando le pieghe del vestito lisciandole sulle cosce. Il proprietario mi osservò per pochi secondi, stando in silenzio e continuò a parlare con la donna dai capelli biondi, ero arrivata nel momento in cui questa ordinava, mi ero persa il suo nome, pazienza. Presi il libro e lo appoggiai sul tavolo in legno, sfogliandone le pagine e saltando la presentazione, cosa che non leggevo mai se non alla fine per conoscere l’autore. A quel punto l’ostiere si rivolse a me, chiedendomi cordialmente cosa volessi che mi portasse
    « Un the va più che bene, grazie. »
    Dissi composta, stando a schiena ben ritta e mani giunte sulle pagine bianche del libro nuovo. Lui annuì, alzando un sopracciglio e poi se ne andò, per portare una sedia comoda alla donna accanto a me. Solo allora la riconobbi, era una delle due fondatrici di Hogwarts, la scuola che dall’età di undici anni avevo iniziato a frequentare e all’interno della quale ero stata smistata nella casata di Serpeverde. Lei, inoltre, era una delle mie professoresse, quindi più che conosciuta…mi stupii del fatto che non avevo immediatamente riconosciuto la sua voce; allora mi voltai e la guardai negli occhi, per salutare la mia professoressa e fare una rispettabile conversazione, come mi era stato insegnato
    « Buon giorno professoressa Hufflepuff. »
    Abbassai il capo in segno di rispettoso saluto e le sorrisi, in modo calmo e pacato, restando a mani giunte poggiate sul libro.

    Edited by Penny© - 29/8/2012, 17:31
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    514
    XP
    +2
    Location
    Bordeaux

    Status
    the moon.
    :helga:
    L'oste si allontanò da me ed io potei finalmente tranquillizzarmi. Non amavo molto avere queste persone attorno. Mi facevano sentire diversa, strana e inoltre mandavano in fumo tanti anni di lotta contro la schiavitù degli Elfi domestici e delle altre creature -ed individui- ritenute inferiori.
    Mi misi quindi più comoda e allungai la mano verso il giornale che qualcuno doveva aver lasciato lì per caso. Pochi uomini erano capaci di leggere: solamente i nobili, i ricchi e i potenti e sapienti stregoni. Il resto della popolazione magica non aveva idea di cosa fossero le lettere e la loro lingua comune era nettamente diversa da quella usata da tutti gli altri.
    Per questo motivo, lì nel locale, vi era una sola copia del giornale. Sarebbe bastato un semplice incantesimo per moltiplicarlo e farne apparire una decina di copie, ma a che pro? Sarebbero diventati pergamene per il fuoco e per me quello era uno spreco . Sfogliai le poche e ruvide pagine di pergamena alla ricerca di qualche notizia importante. Il Ministero della Magia cercava nuovi dipendenti per il nuovo ufficio delle regolamentazioni sportive, al teatro la nuova opera di Crasther, intitolata 'Anche i Folletti amano' e alcuni annunci poco interessanti. Sarte che cercavano lavoro, contadini che offrivano le loro braccia e bacchette e cose del genere. Nulla d'importante insomma.
    Sospirai sollevata ed osservai l'oste che intanto portava da bere alla ragazza al mio fianco. Era arrivata dopo e non le era stata mostrata nemmeno la metà della gentilezza che invece avevano rivolto a me. Scossi la testa, pensando al buon servizio che otteneva chiunque da altre parti ed un po' mi pentii della mia scelta. Dopotutto, era un locale per chiunque e non avrebbero avuto una cera classe nemmeno ad invocarla.
    Mi voltai nuovamente verso il giornale che tenevo tra le mani e lo chiusi con delicatezza, poggiandolo ad un angolo del tavolo. Poi mi sentii chiamare.
    Mi voltai dubbiosa, la fronte aggrottata, verso la voce. Era la ragazza che era stata servita e ora che la guardavo in viso, riuscii a riconoscerla. Era Cathlin, una mia giovane e brillante studentessa.
    le sorrisi con garbo, facendole un breve cenno con la testa dorata. -Mia cara! Ma che coincidenza trovarti qui. Sei ad Diagon Alley per far compere?- le chiesi curiosamente, poggiando il mento contro una mano, il gomito ben saldo sul tavolo. Mi era venuta voglia di comprare un abito nuovo. Magari uno dai colori del mare, in modo da mettere in risalto il colore dei miei occhi verdi.



    Edited by «Helga. - 1/9/2012, 15:11
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    <› Le sezioni role meritano di essere libere! ‹

    Group
    Fondatore
    Posts
    3,910
    XP
    +5

    Status
    the cloud.
    Hel, si ruola con la stessa formattazione del GoT, cioè con la icona role :) La tua è :helga: e dovresti metterla a destra, senza altri codici ^^
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    514
    XP
    +2
    Location
    Bordeaux

    Status
    the moon.
    Donnina, non me l'avevi detto! Alla prossima risposta allora la sistemo u.u
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    <› Le sezioni role meritano di essere libere! ‹

    Group
    Fondatore
    Posts
    3,910
    XP
    +5

    Status
    the cloud.
    Donna, ti chiedo scusa ma qui è tutto da rifare dal punto di vista del regolamento! >.< Te lo correggo io appena posso!
     
    Top
    .
5 replies since 28/8/2012, 11:11   127 views
  Share  
.